Storia di Internet

Si iniziano a collegare computers a terminali remoti, o computers fra di loro negli anni 60. I primi modem commerciali sono di quegli anni, a meta' degli anni 60 c'erano sistemi commerciali con migliaia di terminali collegati.

La rete come la conosciamo oggi e' qualcosa di diverso, si collegano sistemi autonomi, non solo terminali ed altre periferiche a poche macchine centrali.
Tutto inizia da ricerche del MIT, finanziate dai militari, tramite il progetto ARPA (o DARPA) (Defense Advanced Research Project Agency) , ricerche tese a costruire un'infrastruttura di rete che fosse robusta, cioe' non dipendesse in modo critico da pochi nodi centralizzati. L'idea viene realizzata col sistema della trasmissione a pacchetti.
L'informazione cioe' viene spezzata in pacchetti di byte, che viaggiano lungo la rete in modo indipendente, su cammini ridondanti, e vengono riordinati e riassemblati a destinazione, senza alcun controllo centralizzato della trasmissione; l'idea e' che una infrastruttura di questo tipo possa resistere ad un attacco atomico, che anche distruggendo alcuni centri non implichi il blocco delle trasmissioni.

Negli anni 70 e' operativa ARPANET, una rete con una quarantina di nodi, e si iniziano a definire i protocolli di rete TCP/IP, assunti come standard per le reti della difesa nel 1983. Negli anni 80 ARPA finanzio' l'universita' di Berkeley per l'integrazione del TCP/IP in Unix, che si stava diffondendo allora in ambito accademico, la rete, Unix ed il TCP/IP crescono insieme e raggiungono presto la maggior parte delle universita' americane.

L'idea alla base di ARPANET e' quella di una rete con architettura aperta, in grado di collegare sistemi diversi, con diversi protocolli; di questo periodo e' anche l'implementazione di reti basate su trasmissioni radio (Packet Radio). Le prime reti sono piccole, vengono quindi definiti indirizzi a 32 bits ( 8 per la rete e 24 per l'host) con l'idea di collegare al massimo 256 reti.

La rete si espande velocemente, anche grazie all'introduzione di ethernet, che permette di creare reti locali con molti nodi. Nell'83 la rete ARPANET, migra completamente da NCP a TCP/IP , e si spezza in 2, MILNET, rete militare, poi integrata nella Defense Data Netwoerk, ed ARPANET, per universita' e ricerca.

Negli anni 70 la rete trasportava essenzialmente email e newsgroups: una specie di email-forum organizzato per argomenti, secondo una struttura gerarchica.

I newsgroups sono importanti anche oggi, le prime releases di software per i newsgroups sono del 1979 quando studenti della University of North Carolina, iniziano a scrivere shell scripts per facilitare le comunicazioni con la Duke University.
Negli anno 80 il sistema viene perfezionato a Berkeley, nell' 1986-87 il sistema di scambio messaggi (Usenet) e' riorganizzato, ( great renaming), si definisce la struttura gerarchica dei newsgroups: 7 "top level domains": comp, misc, news, rec,sci,talk,soc , invece di UUCP si usa il protocollo NNTP ( Net News Transfer protocol) su linee ARPANET.

I newsgroups si evolvono quindi in modo anarchico, favorite in questo dalla natura di NNTP, che non ha una gestione centrale, ma i servers si passano gli articoli in modo autonomo, ogni gestore decide cosa tenere, cosa passare ad altri e cosa filtrare.

L'organizzazione dei Newsgroups e' democratica, nel senso che un nuovo gruppo di discussione viene proposto e votato, se si raggiunge il quorun il gruppo viene inserito nel sistema. Nel 1987 vengono proposti i gruppo rec.sex e rec.drugs, passano il voto ma i gestori del backbone decidono di non farli passare, i system manager delle universita', che non gradiscono censure sui contenuti da parte dei gestori della rete (IBM ed altri), creano allora la gerarchia alt, con alt.sex alt.drugs alt.rock-n-roll, e non la fanno passare dal backbone di ARPANET, ma su linee stese da loro.

Poco dopo i gestori del backbone, in disaccordo tra loro, decisero di rinunciare al controllo dei contenuti. Da allora i newsgroups sono rimasti anarchici, si sono poi sviluppate gerarchie di news locali ( Es.: it, de etc. ) e i gruppi si sono moltiplicati a dismisura, ne esiste ora un numero spropositato, su qualunque argomento.

Gli anni 80 vedono proliferare una miriade di reti diverse, con diversi protocolli, molti proprietari, come Decnet, della Digital , SNA dell'IBM, etc.
Col tempo queste reti iniziano a collegarsi fra loro, con gateways appositi, e si prende a trasmettere mail fra reti diverse, con sintassi complicata e spesso involuta, talvolta le diverse reti condividevano i mezzi di trasmissione (cavi), il routing era complicato dal dover trattare contemporaneamente 3 o 4 diversi protocolli.

Le piu' importanti reti degli anni 80 sono state:

A meta' anni 80 programmi NFS ( National Science Foundation) , finanziano l'interconnetivita' fra gli istituti di ricerca; questo fa si che in USA si crei un backbone ad alta velocita', basto su TCP/IP, cui pian piano afferiscono tutti. In questo modo nasce Internet con TCP/IP come protocollo ed Unix come sistema di riferimento. Gli altri protocolli e le altre reti scompaiono negli anni 90, inglobate in un'Internet globale, basata su TCP/IP e gestita da istituzioni o consorzi USA.

Dal 1995 NFS non e' piu' finanziato e l'affare della connettivita' passa a privati, ci sono punti di interconnessione fra diverse reti (NAP) finanziati da NFS. Per il resto i diversi fornitori progettano, realizzano e vendono i collegamenti in modo indipendente, senza alcun coordinamento, se non le connessioni nei NAP, la situazione si fa molto articolata ed attualmente (2004) non esiste una mappa completa della rete. NSF finanzia collegamenti sperimentali ad alta velocita' fra pochi centri.

I comitati che gestiscono gli standard di Internet sono stati ristrutturati fra il 1991 ed il 1992.
Abbiamo l'Internet Society , e sotto i suoi auspici ci sono vari gruppi tecnici, che gestiscono gli standard e la loro implementazione:

Il procedimento per definire gli standard e' piuttosto complicato, le proposte partono "dal basso", e questi comitati e sottocomitati, in cui ci sono un po' tutti: industrie, ricerca, etc. li discutono; alla fine vengono prodotti dei documenti, chiamati RFC, che specificano i protocolli di Internet.

Questo per quanto riguarda gli standard, invece per la gestione della rete, NFS, su contratto, aveva assegnato:

Poi con la globalizzazione di Internet la struttura e' cambiata. Gli indirizzi IP vengono gestiti dall' ICANN: Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, e da IANA: Internet Assigned Numbers Authority

Per quanto riguarda i nomi delle macchine, questi sono mantenuti nel DNS (Domain Name System), un database gerarchico, distribuito e globale, che e' gestito "su licenza ICANN" da una marea di providers diversi, che vendono i nomi a dominio. Un nome costa qualche decina di euro l'anno, ma siccome ce ne sono milioni e' un affare grosso.
Tutto questo vale per i domini di tipo .org, .net, .com, etc.. i domini "nazionali" tipo .it, .de etc. sono in genere gestiti da organizzazioni governative dei diversi paesi, in altri casi sono venduti senza formalita' (Es.: .to, regno di Tonga).

Il dominio .it e' gestito dal NIC, che e' al CNR di Pisa. I nomi vengono registrati tramite i vari network providers. Anche una persona fisica puo' registrare un dominio, ma con alcune limitazioni.

La situazione dei nomi a dominio e' piuttosto confusa, finche' la rete era limitata all'ambito accademico i nomi erano solo identificatori di fantasia, il primo che arrivava registrava quello che gli piaceva; con l'ingresso degli operatori commerciali il nome tende ad identificarsi col marchio della ditta, di qui infinite dispute; attualmente si segue la vecchia regola, chi prima arriva registra, ma con la riserva che un nome possa essere poi reclamato dal proprietario del marchio. Ci sono organismi appositi per arbitrare le controversie, la situazione e' tutt'altro che semplice, visto che la rete e' globale, ma per i marchi valgono regole diverse nelle diverse nazioni.


Crescita di internet :
anno nodi collegati reti collegate domini registrati siti web
1981 200
1983 500
1985 2.000
1987 28.000
1989 160.000 800 4.000
1990 300.000
1991 600.000 3.000 16.000
1992 1.100.000 7.000 18.000
1993 1.800.000 16.000 28.000 600
1994 2.200.000 10.000
1995 6.600.000 90.000 240.000 23.000
1996 13.000.000 130.000 500.000 600.000
1997 26.000.000 1.500.000
1998 43.000.000 4.000.000
1999 56.000.000 10.000.000
2000 93.000.000 25.000.000
2001 110.000.000 30.000.000

Sviluppo reti in Europa

Negli anni 80 sono presenti diverse reti, che utilizzavano diversi protocolli e sono collegate alle analoghe reti statunitensi. Queste servivano per lo piu' grandi centri di calcolo, universita' ed instituti di ricerca. Abbiamo cosi' EARN, collegata a BITNET; EUNET (1982), collegata ad USENET; e cosi' via. L' Europa si muove sulla scia degli Stati Uniti, ma sempre un po' indietro per prestazioni ed estensione della rete.

Negli anni 90 iniziano ad essere in attivita' consorzi Europei per creare collegamenti fra le reti nazionali della ricerca; Dante, nel 1993 gestisce un backbone europeo a 2 Mbit, nel 1994 c'e' un link a 512K fra il backbone europeo ed il backbone della NSF.

Con le reti Ten155 e GEANT si aumenta poi la velocita' dei collegamenti; nel 2001 GEANT gestisce una rete di collegamenti a 10Gbit/sec, con collegamenti secondari a 155Mbit o piu'. Ne 2007 c'e' GEANT2, che gestisce link multipli a 10Gbit fra le reti di ricerca di 34 paesi ed e' in parte finanziato dalla comunita' europea. Ha inoltre links multipli a 10Gbit verso gli Stati Uniti e links ad alta velocita' verso l'America Latina e l'Asia.

Operatori privati entrano relativamente tardi nel business delle reti; gli operatori telefonici negli anni 90 offrivano essenzialemnte collegamenti basati sul protocollo X25, relativamente lento. Ora le reti private sono divenute piu' importanti ed estese delle reti della ricerca.

Sviluppo reti in Italia

Negli anni 80 c'erano reti nazionali collegate alle omonime estere: Hepnet, per i fisici delle alte energie, Astronet per gli astronomi.

Un cambiamento avviene nel 1990, quando viene formato il GARR (Gruppo Armonizzazione Reti Ricerca), si tratta di un consorzio di cui fanno parte: CNR,INFN,CILEA,CINECA,ENEA e Tecnopolis CSATA di Bari, finanziato, almeno all'inizio, dal MURST.

Il GARR crea un backbone a 2 Mbit, lungo la dorsale Bologna-Milano-Roma con link secondari a 64Kbits che raggiungono presto le principali universita' e centri di ricerca italiani.

Nel 2001 e' operativa la rete GARR fase 2 con un backbone a 155 Mbit lungo la dorsale Milano-Bologna-Roma-Napoli e collegamenti secondari fino a 34 Mbit, la rete e' collegata agli usa da links a 155 e 45 Mbit, ed a Ten155 da un link a 155 Mbit

Per la situazione attuale vedi http://www.garr.it

Anche in Italia gli operatori privati si accorgono relativamente tardi dell'importanza di internet, e sono molto indietro rispetto a gran parte dell'Europa, anche a causa della situazione di rigido monopolio in cui sono mantenute le telecomunicazioni.
La situazione inizia a sbloccarsi solo a fine anni 90, quando la situazione di monopolio cessa; resta pero' il problema che solo il vecchio monopolista (Telecom) ha potuto sviluppare l'infrastruttura capillare necessaria per raggiungere tutti gli utenti (con denaro pubblico), e gli altri operatori si trovano a dover operare su cavi di Telecom, che sfrutta questa situazione come puo'.

Successivamente, con l'avvento dell'ADSL, la situazione diventa piu' fluida, ma e' tuttora (2007) tutt'altro che ottimale, anche per la tendenza degli operatori ad accaparrarsi i clienti ad ogni costo, senza disporre prima delle infrastrutture necessarie a garantire il servizio.