ROMA: I gladiatori

 

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I gladiatori nell'arena

Molti Romani per svagarsi andavano ad assistere agli spettacoli pubblici, molto successo avevano le lotte tra gladiatori, che si svolgevano in edifici appositamente costruiti: gli "anfiteatri", un esempio è il Colosseo. Con il termine "gladiatore" si indica un particolare tipo di lottatore: il nome deriva da "gladio", una piccola spada corta usata molto spesso nei combattimenti, anche dai soldati.

I gladiatori erano reclutati fra gli schiavi o i prigionieri di guerra, ma c'erano anche uomini liberi molto robusti che, per povertà, decidevano di affrontare i rischi di questo mestiere pericoloso.
Molto popolari e acclamati erano riuniti in compagnie e addestrati in apposite palestre da un allenatore detto "lanista", che era anche il loro padrone. Ve ne erano di diverse categorie, a seconda del luogo d'origine o dalle armi utilizzate per combattere:
il bestiario, usava la lancia contro le belve feroci negli spettacoli chiamati venationes;
il tracio, si difendeva con uno scudo tondo e attaccava con un pugnale ricurvo;
il reziario, vestiva una corta tunica ed era armato di rete e tridente;
il murmillo indossava una pesante armatura.
I combattimenti fra gladiatori duravano finchè uno dei due gladiatori era reso innoffensivo e poi era la folla, o l'imperatore stesso, a decidere le sorti dello sconfitto.
Alle volte i gladiatori affrontavano delle belve feroci, selvagge e per nulla addomesticate, ad esempio leoni, tigri, orsi, elefanti e coccodrilli, che arrivavano a Roma dalle province più lontane. In questi casi le scenografie degli spettacoli erano accuratissime: venivano appositamente ricostruiti boschetti, oasi e anche corsi d'acqua.

Pavimento che raffigura un combattimento

L'anfiteatro romano di Arles