ROMA: Le strade e gli acquedotti romani

 

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I Romani costruirono un'efficiente rete di strade che collegavano la capitale a tante altre città importanti, facilitando i commerci e permettendo lo spostamento rapido dell'esercito.

La costruzione di una strada era un'opera complessa; dopo aver preso le necessarie misurazioni, si scavava un fossato ampio cinque metri, che veniva livellato con sabbia e colmato con strati di ghiaia e pietrisco. La superficie si incurvava leggermente, per favorire lo scolo dell'acqua, veniva poi ricoperta con un manto di blocchi di pietra cementati.
I Romani costruivano le loro città,come gli accampamenti militari, intorno a due strade principali il cardo e il decumato, che si incrociavano formando un angolo retto.
All'interno della città esistevano gli attraversamenti pedonali, formati da lastre di pietra rialzate rispetto alla pavimentazione stadale; c'erano divieti d'accesso, sensi unici, corsie preferenziali e posteggi per le bighe.
Le strade lastricate erano riservate al traffico veloce e alla gente importante, i poveri e i contadini si servivano di sentieri laterali in terra battuta.

Come costruivano le strade i romani

Le strade costruite dai romani

Gli acquedotti sono considerati il simbolo delle capacità tecniche dei Romani: queste grandiose strutture, che dal territorio circostante, con i loro caratteristici archi, rifornivano di acqua la città. In alcuni casi potevano avere arcate che superavano i 50 metri di altezza ed erano utilizzati anche come ponti per lo passaggio stradale.
Fornivano acqua alle fontane, alle terme, alle domus, ai bagni pubblici, ai giardini.

Un tipico acquedotto romano, il pon du Gard